I cybercriminali di Everest avevano lanciato un attacco ransomware alla SIAE, violando l’archivio dati degli artisti italiani: ma non è andata come speravano. La richiesta iniziale per riavere i dati si è trasformata in una serie continua di sconti, per poi ricevere un definitivo due di picche. La Società Italiana degli Artisti e Editori si è rifiutata di pagare, chiedendo ironicamente di farsi versare dagli hacker sul conto corrente la cifra, piuttosto che sborsare. Anche il secondo tentativo è andato male: si è provato a vendere il database rubato partendo da 3 milioni di dollari in BitCoin, poi per 500mila dollari, scesi ulteriormente a 300 mila, per finire ad un’offerta sconto a 150 mila. Il tutto concluso con un database “on sale” senza acquirenti.
Questo è uno degli attacchi non andati a buon fine per i cybercriminali, ma sono casi sporadici.
Ascoltate un buon consiglio! L’unico modo per non dover cedere a patti con il crimine, è quello di proteggere la propria azienda con una serie di attività mirate come:
- prevenzione
- rilevazione
- contenimento e contrasto delle minacce
- aggiornamento costante del piano cybersecurity
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