Il 60% delle aziende sanitarie rischia il furto di dati sensibili

Uno studio della compagnia Swascan, esperti in cyber sicurezza, ha rivelato quanto le aziende sanitarie siano vulnerabili e soggette ad attacchi informatici. Le potenziali vulnerabilità riscontrate in un campione di 20 fra le prime 100 aziende italiane del settore sanitario privato, sono così suddivise:

-4 non presentano vulnerabilità (vuol dire che hanno compreso l’importanza di sistemi ben protetti)

-4 presentano fino a 25 potenziali vulnerabilità

-7 presentano dai 26 ai 50 vulnerabilità

-5 presentano dai 50 fino a + 100 vulnerabilità

Cosa significa? Che il 60% delle aziende sanitarie presentano criticità, che sono bersagli facili per gli hacker e che dovrebbero mettere in sicurezza le loro reti. Qual è la strada da percorrere per evitare il furto dei dati e le complicanze legate al rispetto delle normative del GDPR?

Il primo passo è realizzare un Risk Mitigation Plan affidabile, dove siano indicati gli strumenti soggetti a rischio, le azioni da attuare per proteggersi e cosa fare in caso d’incidente, per limitare i danni. In pratica:

-assicurarsi di avere sistemi di sicurezza anti-malware, come Eset Antivirus, per tutti i dispositivi utilizzati nella struttura e dai suoi dipendenti, e che questi siano sempre aggiornati

-utilizzare un sistema automatico di protezione, come il firewall Fortinet, che permetta di identificare e bloccare ogni comunicazione anomala tra terminali

Per quanto riguarda l’attività dello staff invece, l’ospedale può:

-assicurarsi che i browser dei dispositivi della struttura siano sempre aggiornati all’ultima versione

-avere rapporti con fornitori con livelli adeguati di sicurezza

Il furto di una singola cartella può costare fino a 1.000 dollari. Ma quante cartelle possiede un’azienda sanitaria in totale? Immaginatevi il danno che potrebbe succedere!

La cura? Affidarsi ad esperti come Globalnet. Chiamate per una consulenza gratuita

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