Aumenti automatici sulle bollette telefoniche: quando scattano e a chi sono destinati

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Nella seconda metà del 2022, compagnie telefoniche e associazioni dei consumatori si sono riunite per discutere la nuova proposta di aumento delle tariffe telefoniche indicizzata all’inflazione in modalità automatizzata, ovvero senza clausola di recessione gratuita del contratto.

L’accordo ovviamente non è stato trovato, ed entrambe le parti si sono mosse seguendo la loro logica di azione. Per quanto riguarda le compagnie telefoniche, la misura sarà avviata in modalità automatica, per cui senza dare la possibilità all’utente di esercitare il diritto di recesso gratuito. Le associazioni dei consumatori, nel frattempo, si sono mosse inviando una lettera di reclamo alle figure di riferimento come AGCOM, ministero del Made in Italy e presidenza del consiglio, dove viene spiegato cosa accadrà da gennaio 2024.

Quando scatta. La nuova misura dovrebbe entrare in vigore a gennaio 2024 e con effetto esecutivo da aprile 2024.

Il motivo di questa decisione. Il settore delle telecomunicazioni non è roseo. Il meccanismo che ha portato le telco a farsi battaglia fra loro (quello che ha dato vita alla guerra dei prezzi per accaparrarsi più utenti possibili) ha generato per le società minor guadagno rispetto ai grandi investimenti che sono tenute a sostenere per garantire qualità del servizio ed evoluzione tecnologica. Tanto che, ultimamente, si parla di richiesta di contributo economico a carico di alcune svolte sulla rete – come l’utilizzo di Netflix o di Google – oppure di riduzione dell’IVA, o l’inserimento di aziende di telecomunicazioni tra i soggetti energivori che darebbero vita a dei crediti d’imposta.

Chi riguarda. TIM e WindTre sono state le prime a rendere nota la loro proposta di revisione e modifica automatica del contratto in base agli andamenti dell’inflazione, ovviamente in riferimento agli aumenti. Gli utenti si troveranno al cospetto una clausola in cui il contratto non dà il diritto di recesso gratuito. 

Molto probabilmente anche gli altri operatori telefonici prenderanno la stessa strada.

Come difendersi. I clienti Tim, per esempio, per poter recedere da questa nuova misura avrebbero avuto tempo fino al 31 marzo 2023. Deadline che è ovviamente già scaduta e largamente inutilizzata.

In linea di principio, le compagnie telefoniche hanno già annunciato per il 2024 rincari automatici legati all’inflazione, che non darebbe al consumatore diritto al recesso. L’Agcom è intervenuta immediatamente fissando dei paletti per evitare l’aumento delle tariffe telefoniche indicizzate all’inflazione: i rincari ci saranno comunque, inevitabili, ma saranno più contenuti.

Di fatto gli operatori telefonici dovranno differenziare tra:

Contratti già esistenti. Sarà necessario predisporre una modifica del contratto “che inserisca un meccanismo di adeguamento periodico all’indice dei prezzi al consumo” che il cliente dovrà espressamente accettare. Non basterà, quindi, una semplice comunicazione all’utente.

Nuovi contratti. Per evitare il rischio di una modifica unilaterale del contratto servirà un adeguamento “dipendente da un indice oggettivo dei prezzi al consumo stabilito da un istituto pubblico”. Con questa indicizzazione, la compagnia potrà poi modificare le tariffe solo sulla base delle reali variazioni dell’indice annuale dei prezzi al consumo. Quindi non saranno gli operatori a poter decidere la variazione ed eventuali sovrapprezzi. Questo vuol dire che in caso di inflazione negativa i prezzi potranno persino scendere.

A questi nuovi vincoli si aggiungono gli obblighi legati alla trasparenza imposti alle compagnie:

Adeguamento all’indice di prezzi, per esempio, può “avvenire solo dopo 12 mesi dall’adesione contrattuale”

L’operatore dovrà pubblicare sul sito web “l’entità della variazione del canone due mesi prima della sua entrata in vigore”

– Questa informazione deve raggiungere l’utente anche attraverso la fattura, almeno un mese prima dell’entrata in vigore delle nuove tariffe.

Vietare del tutto la possibilità di indicizzare le tariffe forse è probabilmente impossibile ma si tratta comunque di piccoli passi in avanti a protezione degli utenti. Una cosa è certa: GlobalNet è estremamente scrupolosa nella gestione delle pratiche e dei principi di trasparenza. D’altronde, è proprio così che si crea l’affidabilità di un’azienda.

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